Intento dei curatori della sezione è mettere in luce il ruolo della cultura, tanto scientifica che umanistica e artistica, nel mutamento delle prospettive avvenuto al tempo di Firenze capitale, con influssi anche rilevanti sul piano nazionale, individuando nello stesso tempo i principali canali di collegamento tra gli intellettuali e la vita sociale cittadina.
Coordinatori: Fabio Bertini (Università di Firenze) e Giovanni Cipriani (Università di Firenze)
Ricerche di: Sergio Casprini, Alessandra Campagnano
Sede dell’incontro: Archivio di Stato di FirenzeAllo scopo si prestano alcuni osservatori privilegiati, a cominciare dall’Istituto di Studi Superiori, Pratici e di Perfezionamento negli anni che, come ha mostrato un recente convegno della Società Toscana del Risorgimento, dette un contributo assolutamente originale allo sviluppo intellettuale e al dibattito dell’epoca. L’affidamento di cattedre a personaggi di primo piano internazionale e ben addentro al dibattito culturale di un’epoca segnata dalle dialettiche ideologico-filosofiche tra i mondi più legati alla tradizione e quelli orientati alle nuove teorie emerse con le diverse branche del positivismo, costituì un catalizzatore notevole per il superamento dei classici confini culturali. Alcune scienze ebbero contenuti assolutamente innovativi e utili, sul piano pratico, anche all’innovazione tecnica del patrimonio produttivo cittadino. Altre, specialmente nel campo medico, garantirono continuità tra lezione storica dello sperimentalismo fiorentino e le tecniche innovative della medicina e della chirurgia. Altre ancora operarono, sul piano intellettuale, storico e filosofico, un prezioso collegamento tra le nuove sensibilità del secolo e gli ideali risorgimentali con i valori civili e nazionali dello Stato che andava affermando la sua identità. Speciali aperture si ebbero poi verso altri mondi e altre culture, a cominciare dall’attenzione all’orientalistica ed alle esperienze dell’Europa orientale. Corrispondentemente, sul piano artistico si svilupparono esperienze di rottura, specialmente nelle arti figurative e, in particolare nella pittura, con un carattere popolare di particolare rilievo, legato sia alla sociabilità di una città avviata a rinnovarsi anche sotto questo aspetto, sia sotto quello dell’associazionismo che seppe crescere nelle coordinate dell’impegno civile e della formazione culturale popolare.
In base a queste considerazioni il lavoro si struttura in quattro direzioni principali:
1) Gli studi e la cultura umanistica (Giovanni Cipriani)
Sarà cura di questa sezione illustrare la fioritura degli studi filologici, storici, filosofici e letterari in Firenze Capitale e negli anni immediatamente successivi, attraverso il massimo organismo universitario allora esistente, il vivace Istituto di Studi Superiori, Pratici e di Perfezionamento.
Il peso di tante ricerche portate a compimento da figure come Augusto Conti, Atto Vannucci, Gaetano Trezza, Angelo De Gubernatis, Michele Amari, Mariano D’Ayala, Pasquale Villari e Domenico Comparetti fu importantissimo, soprattutto sotto il profilo politico, perché contribuì efficacemente a creare una coscienza nazionale, al di là dei singoli particolarismi.
L’Archivio dell’Università degli Studi di Firenze conserva importanti testimonianze di questi anni lontani, al pari della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dell’Archivio del Comune di Firenze e dell’Archivio di Stato di Firenze. Le ricerche saranno perciò rivolte alla delineazione del clima culturale del momento, con particolare attenzione alle opere pubblicate ed ai vivaci dibattiti che i giornali del tempo non mancarono di registrare con puntualità.
2) La parte scientifica (Fabio Bertini)
Questa sezione trova ragione nel fatto che a Firenze capitale si sviluppò una notevole opera di rilancio della cultura scientifica che si innestava su una lunga tradizione toscana dello sperimentalismo, trovando specialmente nella sezione scientifica dell’Istituto di Studi Superiori e di Perfezionamento, nato nel 1859, il suo fulcro. Le vicende di questa istituzione si intrecciarono dapprima con il dibattito sulle metodologie di laboratorio, poi con i temi sollevati dal darwinismo, in corrispondenza al generale riferimento al positivismo dell’Istituto nel suo insieme. Particolare slancio venne al rinnovamento dall’arrivo in cattedra di scienziati come il fisiologo di origine tedesca Maurizio Schiff e di suo fratello Ugo, vero e proprio fondatore degli studi di chimica organica a Firenze.
Si tratta di ricostruire il dibattito e le polemiche che accompagnarono quelle esperienze, con non poche conseguenze sul piano politico per i contrasti che si determinarono con una parte della locale classe dirigente. Le ricerche dovranno avere un carattere originale, basandosi in massima parte sulla stampa dell’epoca e su carte d’archivio, principalmente sui fondi dell’Archivio dello Stato di Firenze, dell’Università degli Studi di Firenze e, in particolare, sul fondo Ugo Schiff, in possesso dell’Università stessa.
3) L’ambito artistico (Sergio Casprini)
La ricerca esamina il ruolo delle arti a Firenze nella produzione di opere pittoriche, plastiche, architettoniche e nel dibattito culturale negli anni di Firenze Capitale in relazione al rinnovamento artistico italiano ed europeo. La pittura dei macchiaioli, la statuaria monumentale nelle piazze fiorentine, le discussioni talora aspre nelle accademie, nei caffè, nelle gazzette provano l’esistenza di un vitale movimento culturale che, pur aderendo ai valori risorgimentali, si divide tra salvaguardia della tradizione e mutamento dei confini culturali, mentre negli stessi anni l’architetto Giuseppe Poggi rinnova la forma urbis di Firenze.
La ricognizione si svolgerà nell’Archivio di Stato di Firenze (carte generali e fondi speciali); nella Biblioteca degli Uffizi (che conserva numerosi manoscritti delle collezioni dei musei fiorentini ed è specializzata nel settore storico artistico; nell’Archivio storico dei musei fiorentini (in particolare la seconda sezione, conservata a Palazzo Pitti, che si compone degli inventari redatti in epoca unitaria); nella Biblioteca dell’Accademia di Belle arti di Firenze (che, oltre a conservare l’Archivio con rari testi antichi e importanti manoscritti, raccoglie relativamente alle arti gran parte dell’attività editoriale del periodo tra la fine del settecento e la seconda guerra mondiale).
4) L’aspetto associativo (Alessandra Campagnano)
Dato il ruolo un ruolo non indifferente che, accanto alle attività culturali, artistiche e scientifiche, fu svolto dall’associazionismo di vario genere, si è ritenuto opportuno approfondire questo aspetto che contribuì a caratterizzare la costruzione della cittadinanza del nuovo stato. Infatti, fin dal momento dell’unificazione, accanto alle associazioni già esistenti che continuarono la loro attività con rinnovato impegno, si ebbe a Firenze la costituzione di nuove forme associative specialmente di ispirazione democratica, come ad esempio la “Fratellanza Artigiana”. Dopo il trasferimento della capitale a Firenze le associazioni, specialmente di mutuo soccorso, aumentarono considerevolmente sull’esempio di quanto era già accaduto nelle città del Nord Italia e nei paesi dell’Europa del Nord. Accanto a queste forme di sociabilité si ebbe anche la costituzione del “Comitato fiorentino pel soccorso dei feriti e malati in guerra”, poi conosciuto come Croce Rossa, e di altri Comitati di soccorso e aiuto ai più poveri colpiti dalle calamità belliche e sanitarie. Tutto ciò avvenne con l’importante concorso della grande cultura cittadina.
Sarà fondamentale, per la ricerca, consultare le annate de «La Nazione» e di altri giornali che ebbero una vita più difficile, come «Il Pungolo» e «Lo Zenzero» che consentiranno di inserire le associazioni e la loro attività nel contesto sociale, economico, culturale e politico del tempo. Per le singole associazioni sarà necessario consultare l’Archivio di Stato di Firenze e l’Archivio Storico del Comune di Firenze.
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