Dopo essere stato usato da Napoleone Bonaparte come residenza per il suo passaggio in città durante il suo governo dell’Italia, e dopo il ritorno dei Lorena, ritiratosi dopo la votazione che decise l’annessione della Toscana al Piemonte, Palazzo Pitti passò a uso della Casa Savoia.[image-comparator left=”http://www.opificiotoscanoeps.it/aspassoperfirenzecapitale/wp-content/uploads/2015/03/palazzo_pitti_left.jpg” right=”http://www.opificiotoscanoeps.it/aspassoperfirenzecapitale/wp-content/uploads/2015/03/palazzo_pitti_right.jpg” method=”overlay” width=”100%” value=”50″ link_images=”false” overlayed_slider=”false” title=”Palazzo Pitti” classes=”hover”][/image-comparator]
Il re vi risiedette ufficialmente dal 1865 al 1871, anno in cui si spostò al Palazzo del Quirinale a Roma, nuova capitale del Regno d’Italia. Dell’epoca sabauda rimane, nella Sala del Trono, il dipinto “Il Genio di casa Savoia presenta l’Italia al consesso delle altre nazioni” di Annibale Gatti.