Già nel 1814 la famiglia Riccardi, non più in grado di sostenere le spese del palazzo ne aveva deciso l’alienazione a favore prima della Causa Pia Ecclesiastica e poi dei Lorena con i quali diventa patrimonio del Granducato. Il governo dei francesi stabilì che il palazzo assumesse un ruolo di rilievo politico destinandolo a sede di uffici pubblici e avviando così un processo che durò fin oltre l’elezione di Firenze capitale d’Italia nel 1865, quando Palazzo Medici Riccardi diventò sede del Ministero degli Interni.
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Notevoli furono gli sforzi dell’architetto Francesco Mazzei per adeguare gli spazi alle nuove prestigiose funzioni e accogliere i numerosi uffici ministeriali ai quali seguirono presto quelli della questura e della stazione telegrafica. L’architetto Mazzei cosciente del valore del palazzo adottò alcune accortezze consone al prestigio dell’edificio.
Le suddivisioni a piano terreno furono fatte in legname o sopramattone fino ad una certa altezza, mentre al piano nobile, per non deturparne l’originario aspetto, vennero costruite delle pareti in legno ricoperte da tela. Vennero inoltre aperte vecchie finestre e porte tamponate e chiuse altre nella logica della conservazione del monumento. Alcune sale vennero pavimentate e verniciate le pareti dove era andata persa la decorazione in carta di Francia. Il palazzo venne dotato di un moderno impianto di illuminazione a gas.
L’operazione più importante che venne fatta nel palazzo fu la costruzione di una grande sala con copertura in ferro e vetro nel giardino su via de’ Ginori per ospitare le macchine della stazione telegrafica. L’utilizzazione di nuovi materiali e tecniche costruttive in contesti antichi, l’uso in voga al tempo di progettare strutture in ferro e vetro, segnarono indelebilmente il tramonto di una cultura aristocratica e il passaggio a una nuova cultura borghese.
(da http://www.palazzo-medici.it, Provincia di Firenze)